GELA, la distesa di cotone più grande d’Europa
La piana di Gela era la zona con maggiore produzione di cotone in Europa, fino agli anni ’60.
I bianchi campi di cotone hanno sempre colpito i forestieri perché questa coltura era praticata solo a Gela.
Da questa candida pianta, si ricavavano ottime fibre per i tessuti e dai suoi semi, olio per i saponi.
“L’Oro bianco” di Gela era una pianta bassa che veniva raccolta ogni otto giorni per circa un mese.
A settembre cominciava la raccolta e poiché il pagamento del lavoro andava a chili, molti ragazzi e uomini si recavano sul posto di lavoro prima dell’alba per raccoglierne il più possibile.
Nel pomeriggio il cotone raccolto veniva trasportato sui carretti e poi veniva scaricato nei magazzini del padrone.
Spesso per velocizzare i tempi, il cotone veniva raccolto ancora con le bucce che poi venivano levate dalle donne in paese.
Talvolta dei ragazzini rubavano dai carretti il cotone per poi venderlo a basso costo.
A volte, in mezzo al cotone si seminava il sesamo, (“a ciciulena”) che maturo, veniva tagliato, fatto asciugare al sole e poi usato per fare il torrone o per decorare e rendere più buono il pane, specie quello fatto per “S. Antonio”.
Purtroppo questa è un’attività ormai scomparsa… Per cui la storia della pianta del cotone gelese è affidata solo a vecchie fotografie o ai ricordi degli anziani. Erano molti gli usi del cotone a scopo decorativo, soprattutto durante il Natale in cui si usava creare un piccolo altarino di cotone davanti le finestre di casa, in cui si era soliti riporre “il bambinello”.
Per le foto si ringrazia E. Sala