L’arrivo dei Greci e la fondazione della polis di Ghela (GELA)
Con la prima metà dell’VIII sec. a.C. si assiste ad un importante fenomeno noto come “grande colonizzazione greca”. La cultura elladica si irradia per l’intero Mediterraneo, raggiungendo anche la Sicilia
Secondo Tucidide, Gela viene fondata 45 anni dopo Siracusa, 689-688 a.C., da rodii guidati da Antifemo e cretesi guidati da Eutimo (o Entimo). La fondazione è di poco successiva ad un primo insediamento rodiese, proto-colonia nota con il nome di Lindioi, “abitanti di Lindos”, città dell’isola di Rodi da cui provenivano i primissimi coloni. Sia i cretesi che i rodiesi erano di stirpe dorica, etnia indo-europea che secondo la mitologia risaliva ad Eracle (“Il ritorno degli eraclidi”).
L’ORIGINE DEL NOME: IL TORO DALLA TESTA UMANA
Il nome Ghela deriva dal nome del fiume Ghelas che scorre ancora oggi ai piedi della collina su cui sorse la polis. Il fiume veniva rappresentato attraverso l’immagine di un toro androprosopo (cioè il toro con il volto di uomo), il dio Ghelos. Èuna delle figure mitologiche variamente rappresentate nell’antichità. Oltre al toro con volto umano è rappresentata anche la figura umana con la testa taurina. Il toro con volto umano è legato al mito di Acheloo, il dio dell’omonimo fiume greco.
LA FONDAZIONE
Il primo nucleo abitativo è da individuare nell’area dell’acropoli, in contrada “Mulino a vento”, in cui sorsero anche i primi edifici di culto. Nel VI sec. a.C. venne probabilmente costruito il primo tempio in pietra, il tempio B dedicato ad Atena Lindia, i cui elementi decorativi descrivono il gusto orientalizzante del periodo assieme alle prime forme di plastica gheloa che tanta fortuna avrà nei secoli successivi. Evidente il richiamo al tempio di Athena Lindia presente nella Rocca di Lindos (Rodi).
Altro sito cultuale è quello di Bitalemi già attivo a partire dall’ VIII-VII sec. a.C., il cui culto era dedicato alle dee dell’abbondanza e della fertilità Demetra e Kore. Tali divinità avranno a Gela sin dai primi decenni una grande fortuna con numerosi edifici di culto, come quello di Piano Sola, dell’Alemanna e vecchia stazione. Ci viene tramandato anche il nome di uno dei suoi sacerdoti più importanti, Teline che secondo le fonti sarebbe un antenato del tiranno Gelone.
L’ESPANSIONE GHELOA
Interessante è la presenza a Gela di una diarchia, due re o capi, al momento della fondazione,Antifemo ed Eutimo, i quali condussero i primi coloni nella costituzione della nuova polis e nella definizione dell’area d’influenza. Le fonti storiche (Erodoto e Tucidide) ci descrivono come i due fondatori condussero i gheloi nella conquista degli insediamenti indigeni che affacciavano nella valle del fiume Ghelas, con particolare riferimento alla città indigena “sikana” di Omphake (probabilmente Butera). Ma non sempre l’espansione è da legare a scontri aperti con popolazioni autoctone, come nel caso dell’insediamento di Maktorion (probabilmente Monte Bubbonia) dove la grecizzazione fu certamente pacifica. Da segnalare anche il caso di Dessueri(insediamento che va dal II al I millennio a.C.) in cui gli scavi non hanno registrato nessunafase di distruzione ma che evidenziano comunque un abbandono a partire dal VII sec. a.C., proprio in coincidenza con l’arrivo dei greci sulla costa.
GELA RICCA DI MESSI
Lo sviluppo di Gela dipese soprattutto dalla ricca produzione agricola, specialmente cerealicola, di un territorio le cui estese pianure favorirono anche l’allevamento dei cavalli; ed il nerbo dell’esercito gheloo era di fatti la cavalleria, specialità militare tipica delle aristocrazie greche. La prossimità inoltre a grandi vie marine assicurava la continuità dei contatti con la madrepatria e l’incremento degli scambi commerciali, ed equilibrava la sproporzione numerica dei coloni con le popolazioniautoctone.
Tali iniziali caratteristiche resero Gela la polis egemone in Sicilia sino alla primo decennio del V sec. a.C.. A testimonianza della grande fioritura economica-culturale che attraversò la polis, sono i numerosissimi reperti oggi visitabili all’interno del Museo Archeologico Regionale di Gela, veri e propri capolavori della modellazione, sia d’importazione che di produzione locale. L’espansione gheloa portò alla fondazione di una sub-colonia nel 581 a.C., Akragas (odierna Agrigento) che prese il nome dall’omonimo fiume.
Direttore Gruppo Archeologico Geloi, Segretario Regionale Gruppi Archeologici d’Italia, Direttore Mediterranean International Centre of Studies, membro dell’Accademia Enrico VI Hohenstaufen, Saggista e Scrittore.