Preistoria e protostoria nel territorio di Gela
I PRIMI INSEDIAMENTI
Prime tracce di insediamenti e attività umane sul territorio di Gela si hanno a partire dal neolitico finale, IV millennio a.c. (6000 anni fa), in riferimento ad isolati ritrovamenti ceramici riconducibili alla Facies Diana. Ma è con l’età del rame (IV- III millennio a.C.) che è possibile evidenziare una maggiore frequentazione nel territorio con consistenti ritrovamenti sia nella collina di Piano Notaro, sia nel territorio circostante.
Questa facies detta “San Cono – Piano Notaro”, ampiamente diffusasi nel territorio siciliano, deriva dal nome di due siti, rispettivamente Piano Notaro (Gela) e San Cono (CT), dove oltre un secolo fa vennero rinvenute delle ceramiche caratterizzate da una decorazione incisa costituita da coppie di linee, talora marginate da fili di puntine impressi e riempite di sostanza bianca o di ocra, con andamento frequentemente sinuoso e formanti sulle forme chiuse grandi riquadri (Cocchi Genick 2009). A tale periodo sono riferibili numerosi reperti tra cui un Corno o Fallo Litico (inizi III millennio a.C) e diversi Orcioli e Attingitoi acromi oggi custoditi ed esposti all’interno del Museo Archeologico Regionale di Gela.
L’ETA’ DEL BRONZOE LA NECROPOLI DI MANFRIA
Con l’età del bronzo (2300-735 a.C.) si assiste ad un’occupazione umana capillare sia della costa che dell’entroterra. Ad una decina di Km ad ovest della città di Gela sorge il sistema collinare di Manfria, la cui area fu variamente frequentata e popolata dalla preistoria al periodo bizantino.
Di particolare interesse per la fase del bronzo antico (2300 – 1700 a.C.) risulta l’insediamento riferibile alla “facies castellucciana” (2200 – 1450 a.C.). Presente una necropoli con tombe a grotticella caratterizzate da anticamere ed ingresso a V e nei pressi un villaggio sulle pendici orientali a quota 120mt con ampia panoramica sul mare. Questo villaggio è il primo dell’antica età del bronzo finora conosciuto e scavato in modo organico. A tale periodo sono riferibili numerosi reperti ceramici custoditi all’interno del Museo Archeologico Regionale di Gela e caratterizzati da uno sfondo rosso e decorazioni nere geometrico-lineari.
LA MONUMENTALE NECROPOLI DI DESSUERI
Con la fine dell’età del bronzo medio e con particolare riferimento all’età del bronzo recente (1350 – 1100 a.C.) assistiamo ad una vera e propria crisi delle facies presenti in Sicilia. Questo periodo è caratterizzato dal collasso delle civiltà dell’età del bronzo in tutto il mediterraneo, probabilmente dovuto allo spostamento dei popoli indo-europei e all’arrivo dei cosiddetti popoli del mare, sui cui ancora oggi gli storici e gli archeologi dibattono.
E’ da allocare a questa fase l’arrivo dei Siculi nella Sicilia centro-orientale, i quali si scontrano con le popolazioni preesistenti (mediterranee
Ai confini del territorio di Gela, lungo il fiume omonimo, di particolare interesse e straordinaria bellezza risulta essere la Necropoli rupestre dell’età del bronzo recente e finale (XII- VIII sec a.C) di Dessueri. Scoperta da Paolo Orsi agli inizi del XIX secolo è sede di una delle più vaste necropoli protostoriche del sud Italia, dove numerosi sono i reperti ivi ritrovati tra cui resti di corredi ceramici e manufatti in bronzo. In più punti le tombe si presentano riunite a gruppi con aspetto architettonicamente monumentale. L’area verrà “disabitata” a cavallo tra l’VIII ed il VII secolo a.C., in concomitanza all’arrivo dei coloni dori provenienti dalle isole di Rodi e Creta. Non sappiamo se vi fu uno scontro, uno spostamento della popolazione o addirittura un assorbimento della stessa, risulta però chiaro che la fondazione della città greca di Ghela determinò uno stravolgimento dei contesti abitativi dell’area.
LA PIETRA CALENDARIO DI COZZO OLIVO
Di particolare interesse e di recente scoperta, risulta essere la Pietra Calendario di contrada Cozzo Olivo, cui periodo storico di realizzazione dovrebbe essere compreso tra l’età del Bronzo Antico e l’età del Bronzo Medio. Riconosciuta nel 2016 dall’istituto Nazionale di Astrofisica ed Archeo-Astronomia e dall’Ordine dei Geologi di Sicilia, questo straordinario sito archeologico è oggi oggetto di studi da parte di numerose Università e studiosi di ambito internazionale.
La Pietra Calendario, rivolta naturalmente ad est, risulta forata artificialmente e allineata al solstizio d’inverno (21 dicembre). In quella giornata all’alba il sole attraversa perfettamente il foro dando vita ad uno straordinario spettacolo di luce.
Direttore Gruppo Archeologico Geloi, Segretario Regionale Gruppi Archeologici d’Italia, Direttore Mediterranean International Centre of Studies, membro dell’Accademia Enrico VI Hohenstaufen, Saggista e Scrittore.