La Battaglia di Capo Ecnomo

20 November 2018
notizie

Nel 256 a.c., nelle acque del Golfo di Gela si combatté tra Roma e Cartagine quella che lo storico Polibio definì: “la più grande battaglia navale dell’antichità”, la battaglia di Capo Ecnomo.

Nelle operazioni furono coinvolti circa 290.000 uomini e più di 680 navi. Durante i combattimenti furono affondate 24 navi romane e più di 30 navi cartaginesi (secondo alcuni storici circa 60), i cui relitti giacciono ancora nei fondali antistanti la città di Gela.
Numeri impressionanti che testimoniano la potenza di due grandi civiltà del Mediterraneo antico: Roma e Cartagine

È la primavera del 256 a.C., sono trascorsi otto anni da quando le legioni hanno attraversato lo stretto dando inizio alla Prima Guerra Punica.
Casus Belli fu la situazione delicata innescata dall’occupazione di Messina da parte dei mercenari Mamertini, soldati che si erano resi protagonisti di disordini e saccheggi in Sicilia (distruzione di Gela e Kamarina nel 282 a.C.).
I Mamertini desideravano liberarsi dalla tutela cartaginese e della presenza di un loro presidio sulla rocca cittadina, senza tralasciare la pressione di Siracusa che non vedeva di buon occhio l’incombere della flotta cartaginese e l’instabilità sullo stretto.
I mamertini decisero dunque di chiedere aiuto a Roma che, assecondando l’idea di allargare la propria influenza nel Mediterraneo, inviò le proprie legioni dando inizio ad una lunga e sanguinosa guerra.

La battaglia di capo Ecnomo si svolse in tre scontri distinti, in settori lontani tra loro, e dato che le forze dei due avversari erano pressoché simili, anche l’esito della battaglia risultava incerto.

Il bilancio dello scontro fu nettamente a favore dei Romani i quali, a fronte della perdita di 24 navi, ne affondarono a loro volta 30 e ne catturarono ben 64 con gli interi equipaggi.
Fatta più ampia provvista di viveri e riparate le navi catturate, “premiati gli equipaggi in rapporto ai successi riportati, salparono diretti in Africa.

Ad oggi è ancora incerto il punto esatto in cui le navi romane e cartaginesi diedero vita ad una delle più grandi battaglie navali della storia, ma è certo che il nostro mare conserva ancora magnifici tesori archeologici che attendono di essere scoperti.

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