Una moneta gelese diventa un francobollo
Un antico tetradramma di Gela sarebbe stato selezionato per illustrare un nuovo francobollo italiano. Un’iniziativa promossa dal prof. Nucco Mulè, illustre appassionato della storia di Gela, e dal senatore Pietro Lorefice, che hanno proposto l’immagine del reperto per la serie tematica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano”, che ha raggiunto una tiratura quattrocentomila esemplari.
Il francobollo (il cui valore è di 1,10 euro per l’anno corrente) è stato emesso in data 7 settembre 2020, e ritrae il fronte e il retro del tetradramma. Su una faccia compaiono una quadriga e una corona, mentre sull’altra faccia vi è l’immagine di un toro a testa umana (androprosopo), personificazione del Fiume Gela ed emblema della monetazione geloa.
“Le antiche monete del conio gelese- ha detto il prof. Mulè- da più di un secolo rivestono, per la loro valenza storica e culturale, una notevole attenzione da parte di eminenti studiosi, archeologi e ricercatori di diverse nazionalità; gli esemplari di Gela si trovano, inoltre, sparsi in tutto il mondo, in collezioni private e pubbliche. Inoltre, informazioni sulla monetazione, e non solo, di Gela si possono riscontrare in Internet su siti Web di cui alcuni realizzati da università americane con i progetti Perseus e Medea. Si fa presente, altresì, che già nel 1997 l’Ente poste italiane ha emesso in tutto il territorio nazionale un francobollo raffigurante le Mura Timoleonteee di Gela; la richiesta di tale emissione fu effettuata tempo fa, dal compianto professore Giuseppe Blanco, all’allora Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni. “
La moneta, originariamente coniata in argento, risalirebbe al V secolo a.C. ai tempi della colonizzazione dei Greci in Sicilia. Ha un peso totale di 17 grammi e attualmente la si può trovare, assieme a tanti altri esemplari più o meno pregiati, esposta presso il Museo Archeologico della città.