Acropoli di Gela
Situata in Prossimità del Museo Archeologico Regionale, l’ Acropoli di Gela è uno dei siti archeologici di maggiore rilievo
in Sicilia. Luogo della fondazione dell’ antica Gela, l’ area risulta essere uno straordinario esempio di stratificazione
storica.
La prima fase registrata dagli scavi effettuati tra gli anni ’50 e ’60 del ‘900 ,provano che l’ area, prima dell’ arrivo dei coloni
rodio-cretesi, era già occupata in epoca preistorica da insediamenti indigeni databili tra il IV ed il II millennio a.C..
Dopo una fase di abbandono, il sito fu nuovamente occupato intorno all’ VIII secolo a. C. da un piccolo insediamento
precedente alla fondazione di Gela , una proto-colonia alla quale era stato dato il nome di Lindioi, come riportato dagli
storici Tucilide ed Erodoto. Lindioi fu dunque un primo avamposto-emporio che aprì la strada alla fo0ndazione di Gela
da parte dei rodiesi guidati da Antifemo e dei cretesi guidati da Entimo.
Nella prima metà del VII secolo a. C. nell’area furono costruiti alcuni edifici come ad esempio un sacello dedicato ad
Athena Lindia, la dea protettrice della città, i cui resti furono poi inglobati nelle fondazioni di un secondo tempio
costruito nel corso del VI secolo a.C. e dedicato ancora ad Athena.
È nel V secolo a.C. che l’ acropoli subisce le maggiori trasformazioni. Sotto i Dinomenidi, tiranni della città, si da inizio ad
un importante progetto di monumentalizzazione attraverso la costruzione di imponenti edifici. Nel 480 a.C. a seguito
della vittoria dei greci sui cartaginesi nella grande Battaglia di Himera, il tiranno di Gela Ierone decide di edificare un
nuovo tempio dedicato ad Athena, di cui oggi ci rimane una sola colonna.
L’ edificio sacro, con peristasi di 6 x 12 colonne, fu ornato da elementi marmorei importati dalle Cicladi, decorati da
motivi policromi. Anche gli altri edifici della zona furono sfarzosamente arricchiti da elementi architettonici, quali
acroteri equestri ed antefisse fittili.
L’ acropoli, come dimostrano alcuni strati di macerie, fu distrutta nel 405 a.C. a seguito del saccheggio della città da parte
dei cartaginesi guidati da Himilko. Attraverso il riutilizzo dei materiali e delle vestigia degli antichi templi, venne
impiantata tra la fine del V e la prima metà del IV sec. a.C. una stoà (mercato), ancora oggi visibile nelle strutture ben
conservate poste sul lato nord.
A seguito della rifondazione di Gela (339 a.C.) da parte di Timoleonte sul lato ovest della collina, l’ area dell’ acropoli
venne definitivamente abbandonata. Dell’ antico sito primigenio non rimanevano che alcune colonne, di cui ci rimangono
tracce storiche nei racconti di Edrisi (XII sec. d.C.) e Guido delle Colonne (XIII sec. d.C.).
Direttore Gruppo Archeologico Geloi, Segretario Regionale Gruppi Archeologici d’Italia, Direttore Mediterranean International Centre of Studies, membro dell’Accademia Enrico VI Hohenstaufen, Saggista e Scrittore.