Torre di Manfria Gela

La leggenda del Manfrino

10 enero 2019
miti e leggende

Su una collina che sovrasta tutto il Golfo di Gela, si trova l’antica Torre di Manfria in cui viveva un uomo tanto buono e tanto grande da essere chiamato il Gigante o Manfrino. Con lui viveva una sorella talmente bella e splendente che per riservatezza non usciva mai dalla sua terra e nessuno conosceva il suo nome e perciò la chiamavano la “bella Castellana”. Sotto la Torre si estendeva fino a Falconara un vasto campo di alberi secolari, palme, frutti, ruscelli d’acqua limpidissima e fiori che il Manfrino volle coltivare per la sorella.

Un giorno il Manfrino galoppó con il suo cavallo per tutto il campo e si accorse in lontananza di una bellissima donna aggraziata e dalla folta chioma bionda e se ne innamoró perdutamente. Spronó il cavallo per raggiungerla ma quando stava per avvicinarsi sempre di piú, la donna svaní come per incanto.

Di quella disperata corsa ne restó come ricordo l’impronta dello zoccolo del suo cavallo, custodita fin quando fu costruita sopra una fontanella d’acqua (Marina di Manfria). Da quel giorno il Manfrino non ebbe piú pace e galoppó sui campi nella speranza di poterla rivedere, ma inutilmente.

Torre di Manfria Gela

La notte non riusciva più a dormire al pensiero di lei e scriveva lettere e poesie al chiaro di luna sotto la sua Torre, alla sua adorata visione. La Castellana vedendo il fratello struggersi per amore, decise di dare una grande festa per far ritornare la bella fanciulla e poterla incontrare con il fratello. Alla festa parteciparono nobili e principi da tutta la Sicilia e all’ improvviso entró furtiva quella bella fanciulla.

Poiché la Torre con la sua tenuta era ambita da tutti i nobili che per paura di essere facilmente sconfitti dal Manfrino avevano sempre rinunciato a impossessarsene prima di allora, quella sera, poiché il Manfrino era distratto dalla fanciulla, colsero l’occasione per allearsi e organizzare un complotto contro di lui.

Il Manfrino uscì dalla Torre per inseguire e poter svelare il suo amore per la donna. Questa smise di passeggiare e si immerse nelle acque del mare aperto e non si fermó più finché non fu interamente sommersa. Il Manfrino cercó di seguirla in mare e salvarla ma si levó in aria una voce di aiuto che lo paralizzó e gli impedí di salvarla. Intanto alcuni principi sprangarono la porta della Torre, uccisero gli invitati e la Castellana. Infine si recarono sulla spiaggia dove videro il Manfrino immobile e lo uccisero.

Ancora oggi nelle notti serene e silenti riecheggiano quelle grida d’aiuto.

Si ringrazia per le foto Fabio Cafà.

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