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Agon Eschilo: 11° edizione della gara di greco antico

10 abril 2019
notizie

E’ proprio a Gela che si svolge l’unica gara nazionale di greco antico in cui studenti provenienti da tutti i licei classici d’Italia e Sicilia, si sfidano a suon di versi nella traduzione di una delle sette tragedie di Eschilo: il più grande tragediografo che visse ad Eleusi e morì a Gela nel 456 a.C. perchè cosi’ come ci narra la leggenda, un’aquila affamata lanciò una tartaruga sul capo pelato di Eschilo, scambiandolo per una roccia.
Ormai da numerosi anni il Liceo classico Eschilo di Gela, diretto da Gioacchino Pellitteri, con la sponsorizzazione di Eni, organizza l’Agòn Eschileo, importante manifestazione culturale giunta già alla sua undicesima edizione e che si svolge con cadenza biennale.
L’Agòn accoglie quest’anno ben 25 studenti da tutte le regioni d’Italia, dal 9 al 13 aprile per aggiudicarsi il premio ambito.
L’apertura della manifestazione si è svolta nell’aula magna della scuola giorno 9 aprile, giornata in cui gli alunni in gara hanno avuto modo di conoscere gli insegnanti di greco che compongono la commissione esaminatrice, la referente del progetto, alcuni studenti e le famiglie gelesi ospitanti.
A presiedere la commissione, Giuseppina Basta Donzelli, i componenti sono, invece, 10 docenti di greco, si tratta degli insegnanti Antonuccio, Massaro, Scuderi, Spoto, Salvo, Cannila, Abela, Vasta, Oresti e Maria Concetta Goldini.
Gionro 10 aprile ha avuto ufficialmente inizio la gara, alle ore 8.30, presso la biblioteca “Nicolò Di Fede” del Liceo. Quest’anno gli studenti si sono cimentati per ben 6 ore nella traduzione dal greco all’italiano di un passo tratto dalla tragedia di Eschilo “ I Persiani”.
I cinque giorni di soggiorno a Gela non sono solo tensione e gare, ma sono altresì previsti spettacoli, conferenze, visite guidate che faranno scoprire i tesori della nostra città, culla dell’antica Grecia, e dei luoghi significativi della Sicilia ( Ragusa, Agrigento, Taormina…).
Sabato prossimo, alle 9,30, la cerimonia di premiazione dei vincitori di «Agòn 2019» al teatro Eschilo di Gela.
Di seguito la trama dell’opera “ I Persiani”:
“La tragedia è ambientata a Susa, la residenza del re di Persia, dove Atossa, madre del regnante Serse, ed i dignitari di corte attendono con ansia l’esito della battaglia di Salamina (480 a.C.).
In un’atmosfera cupa e colma di presagi funesti, la regina racconta un sogno angoscioso fatto quella notte. Non appena la regina finisce di narrare del sogno, arriva un messaggero, che porta l’annuncio della totale disfatta dei Persiani. La battaglia viene raccontata accuratamente, dapprima con la descrizione delle flotte,[1] poi con l’analisi della fasi dello scontro e infine con il quadro desolante delle navi distrutte in mare e dei soldati superstiti privi di aiuto.
Lamenti e pianti riempiono la scena fino alla comparsa del defunto padre di Serse, Dario, marito di Atossa. Lo spettro dà una spiegazione etica alla disfatta militare, giudicandola la giusta punizione per la hýbris (tracotanza) di cui si è macchiato il figlio, nell’aver osato cercare di conquistare il Mar Egeo con la sua flotta.
Arriva infine il diretto interessato, lo stesso re Serse, sconfitto e distrutto, che unisce il proprio lamento di disperazione a quello del coro, in un canto luttuoso che chiude la tragedia.”

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