Medaglia di bronzo per Monica Contrafatto. “La dedico all’Afghanistan”.
Una notte emozionante per quella del 4 settembre, che rimarrà nella storia dello sport. Podio tutto italiano quello delle Paraolimpiadi di Tokio, nei 100 metri femminili categoria T63. Un orgoglio non soltanto italiano, ma anche gelese, che vede la nostra Monica Contrafatto aggiudicarsi la medaglia di bronzo.
Un momento doppiamente significativo per l’atleta, in un’epoca storica che coincide con il ritorno del terrore in Afghanistan, lo stesso paese dove il 24 marzo di nove anni fa, durante il servizio militare ha subito un attacco da forze talebane che gli è costato la perdita della gamba destra. Durante l’accaduto, la Contrafatto, al tempo bersagliera, ha anteposto l’incolumità dei colleghi alla propria. Sebbene non sia bastato a risparmiare la vita ad alcuni soldati, il suo comportamento in campo di guerra le è valso la decorazione della Medaglia d’Oro al Valore, che l’ha resa la prima donna italiana ad ottenere tale riconoscimento. Da allora, Monica ha fatto strada nel mondo dello sport e forte dell’esperienza militare, rappresenta un ottimo esempio motivazionale per le generazioni.
Proprio a questo paese, Monica dedica il suo ultimo traguardo: “C’è tanto lavoro dietro questa medaglia. Vorrei dedicare questo risultato anche ad un Paese che mi ha tolto qualcosa ma che mi ha anche dato tanto, che è l’Afghanistan – dichiara l’atleta – Dedico il bronzo a chi ha creduto in me, al mio allenatore e alla sua famiglia, oltre ai miei genitori e a tutta la gente che mi segue. Il nostro sogno era quello si salire sul podio in tre, e ci siamo riuscite“.
Si congratula con l’eroina anche il sindaco di Gela Lucio Greco, che per l’occasione ha dichiarato: “Non possono che congratularmi con questa grandissima atleta e immensa donna dal coraggio estremo. Che Monica abbia una marcia in più lo abbiamo sempre saputo. – aggiunge poi Grego – Mi piacerebbe che questo messaggio con il quale mi congratulo con lei a nome di tutta la città arrivasse fino a Roma e a Tokyo, per farle sapere, anche se credo lo immagini già, che la sua città è tutta con lei, la ama e la aspetta. Colgo, quindi, l’occasione per invitarla a Gela sin da ora. Sarebbe un piacere per me tributarle i giusti onori nel corso di una cerimonia ufficiale.”