5 domande per “Miglioriamo la città”: David Melfa, la canapa e il riscatto sociale

12 avril 2022
notizie

Gela Le Radici del Futuro ha lanciato il concorso Miglioriamo la città, fino al 31 maggio 2022 tutti i gelesi possono partecipare al concorso a premi proponendo idee concrete per migliorare la città di Gela.

Imprenditore come il resto della sua famiglia, David Melfa per anni si è occupato di forniture di metano a usi industriali. Ha avuto anche esperienza nel settore della ristorazione, quando ha aperto e gestito una pizzeria con parco giochi per bambini. Dopo vari progetti, si è riscoperto un aspirante agricoltore, per quanto concerne la coltivazione di cannabis a basso contenuto di THC e rientrante nei parametri consentiti dalla legge per la vendita e l’utilizzo. Attualmente è presidente e fondatore di Rete Canapa Sicilia, associazione di promozione sociale e ambientale, che coordina una serie di figure di professionisti e di imprese per creare a Gela una filiera produttiva che dia un riscatto all’immagine della città.

 

Qual è la priorità per migliorare la vita dei gelesi?

Dal mio punto di vista, vi è una priorità di tipo sociale e culturale. La città vanta una grande storia, ma soffre anche di una crisi d’identità che si è sperimentata soprattutto in seguito alla chiusura di alcuni impianti della raffineria e alle conseguenti ripercussioni economiche sul territorio. Abbiamo tante risorse storiche e naturali su cui poter lavorare, ma non riusciamo a sfruttarle nel pieno delle loro potenzialità. Per farlo occorre costruire una società in cui gli individui che ne fanno parte riescano a rispettarsi, fare rete e cooperare. Dovremmo anzitutto smettere di parlare male di noi stessi e imparare ad amare la nostra terra, a relazionarci con gli altri per poi poter adoperare nella politica, nella cultura e in tutti i vari ambiti.

 

Qual è la priorità per migliorare l’immagine della città? E in che modo migliorarne la fruizione per chi la visita?

Sicuramente, l’immagine della città è stata rovinata dalle storie di mafia e dai problemi ambientali che all’esterno sono purtroppo ben noti. Ci vuole tempo e bisogna lavorare anzitutto sulla pulizia, non solo dell’ambiente, ma anche dell’immagine. Offrire infrastrutture e servizi, che vadano dall’acqua, alle strade, all’illuminazione, ai lidi balneari. Essenziale sarà anche la riapertura del museo per poter raccontare ai turisti la storia di Gela.

 

Dunque, lavorare sul territorio e in seguito sulla comunicazione? 

Esatto. Lavorare sul territorio attraverso opere di riqualifica, risanificazione, riconversione e riciclo per poi trasferire il messaggio altrove.

 

In cosa Gela è migliorata, invece?

Sicuramente, nonostante le conseguenze economiche, è significativo che a livello industriale si stia lavorando su energie più sostenibili e meno impattanti. Penso che paradossalmente questa crisi sia anche un’occasione di riconversione e riscatto, cercando anche nuove strade. È quello che io stesso, nel mio piccolo, cerco di fare con la mia associazione, ovvero creare un’alternativa occupazionale, sociale e ambientale. Le iniziative di Gela Le Radici Del Futuro (“Qualità siciliana”, “Miglioriamo la Città”, il documentario animato ecc.) sono un esempio su come poter incanalare le varie potenzialità del territorio.

 

Qual è il tuo sogno per Gela?

Vedere nascere un grande polo per la trasformazione della canapa. Immagino di vedere nascere tanto lavoro e tanta occupazione nel rispetto della natura. Coltivare, trasformare e vendere tutti i derivati di questa pianta, che ha migliaia di utilizzi: terapeutici, farmaceutici, alimentari, tessili e non solo. L’Eni è stato il sogno di Mattei, mentre questo sarebbe il sogno di David.

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