Giochi Natalizi
A Natale, si sa, da quando si dà il via ai banchetti, sarà un continuo mangiare, un unico lungo momento scandito, eventualmente, da una pausa per i classici giochi natalizi (rigorosamente accompagnati dalla frutta secca).
Ogni anno i giochi che si ripetono sono sempre quelli: Setti e menzu (sette e mezzo) Trissetti (Tressette), Ti vitti (ti ho visto,) Zicchinetta (Zecchinetta) e ancora a Tummula (La tombola), Mercante in Fiera, Trentuno, Briscola in 5…
Un modo per trascorrere del tempo con gli amici e coi propri cari, soprattutto coi nonni, veri amanti delle giocate a carte, lontani dalla televisione, dai cellulari e da tutto ciò che ci sta facendo sempre più allontanare da questi preziosi momenti in cui la famiglia è realmente connessa e riunita.
Giocando a carte si può imparare che a giallinusa (la gialla) è la donna di mazze, così chiamata per gli abiti gialli che indossa, e il re di coppe è «l’obbu» (il cieco) perché’ ammicca con un occhio. Poi c’è l’ovu frittu, ovvero l’asso di oro, perché’ ricorda un uovo fritto e la quattara (brocca), ossia l’asso di coppe.
E ancora a russa (la donna di coppe), che deve il suo nome al rosso dei suoi abiti, a cravatta (il due di mazze) che ricorda appunto una cravatta e a completare il tutto a stotta, ovvero l’asso di spade chiamato così proprio per via della sua forma non proprio diritta.