A pasta ‘co macco
Propongo un piatto di antica tradizione, una ricetta della cucina “povera”, semplice ma al contempo molto nutriente e completa sotto il profilo nutrizionale.
Si narra che anticamente veniva usato come “rinvigorente” e Aristofane in una sua opera, sostiene che lo stesso Ercole fu nutrito col “macco” di fave.
“Maccu” deriva dal tardo latino “maccare” (schiacciare, ridurre in poltiglia) e, difatti, questa ricetta mi riporta indietro di parecchi anni, quando da bambino trovavo in cucina mia nonna, intenta a “maccare” pazientemente le fave durante la cottura, fino ad ottenere la giusta consistenza.
La ricetta del “macco” di fave presenta diverse varianti.
Quella da me proposta, prevede l’utilizzo di fave secche decorticate e l’aggiunta di pasta.
Ingredienti per 4 persone:
500g di fave secche decorticate
150g di pasta
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 spicchio d’aglio
olio, sale e pepe q.b.
Procedimento:
Sciacquare accuratamente le fave secche e metterle a bagno per almeno 5 ore in acqua fredda; un consiglio che posso darvi è di tenerle a bagno anche un’intera nottata (questo vi consentirà di diminuire il tempo di cottura).
Sminuzzare bene cipolla, carota e sedano e soffriggerli con olio extra vergine di oliva, aggiungendo l’aglio in camicia.
Non appena le verdure si saranno “imbiondite”, rimuovere l’aglio e aggiungere le fave secche risciacquate e scolate.
Far rosolare le fave con il soffritto mescolando per qualche minuto.
Successivamente aggiungere acqua tiepida fino a coprirle abbondantemente.
Fare cuocere con il coperchio a fuoco basso per circa due ore e aver cura di mescolare spesso, in modo tale da schiacciare e ammorbidire le fave fino a farle disfare e, infine, aggiustare di sale.
Una volta pronte, aggiungere acqua calda, se necessario, versarvi la pasta e portarla a cottura, fino ad ottenere una consistenza densa e cremosa.
Far riposare qualche minuto e servire aggiungendo olio extra vergine di oliva e pepe nero se si desidera.
Buon appetito!