“U mucciareddru”

7 Febbraio 2019
giochi antichi

La rubrica dedicata ai giochi di una volta nasce con l’intento di far conoscere ai più giovani come, i propri genitori, trascorrevano piacevoli giornate, ricorrendo a giochi semplici che, ahimè, rischiano di perdersi nella memoria.

Quando gli smartphone o i tablet non erano ancora nati, i ragazzi trascorrevano ore e ore per le strade, in compagnia di combriccole di amici, all’insegna del sano divertimento.

Si ricorreva a giochi semplici, giochi realizzati con materiale povero, giochi scaturiti dalla fervida fantasia.

Ci si divertiva così, all’aperto, senza spendere soldi, senza distinzione di ceti, socializzando tutti, dando sfogo a tutte le irrequietezze e ricercando quella libertà che nelle case non si poteva certamente avere.

Sarebbe auspicabile far conoscere ai ragazzi di oggi i giochi semplici del passato, e poter far rivivere così le emozioni dei vecchi e sani giochi di una volta!

u mucciareddru

Correte a nascondervi…oggi “iucammu ‘o mucciareddru”

Il gioco del “mucciareddru”, chiamato da noi anche “ u iocu do surciu” è probabilmente il gioco a cui tutti nella nostra infanzia abbiamo partecipato.

Era un gioco praticato sia dai bambini sia dalle bambine, che spesso si ritrovavano a giocare assieme.

Gioco che forse è il più famoso tra i giochi di gruppo di tanti anni fa.

Il gioco veniva svolto all’aperto e si sceglieva un’area che offrisse la possibilità di trovare ottimi “nascondigli”.

Il numero dei giocatori doveva essere almeno di 3, ma spesso ci si ritrovava in ben più numerosi.

Una conta iniziale, indicava il giocatore che doveva stare “sotto”.

Poggiando la testa contro il muro o un albero, e ovviamente rimanendo a occhi chiusi, iniziava a contare ad alta voce, mentre tutti gli altri correvano alla ricerca del proprio nascondiglio.

Finita la conta gridava “via” in modo che tutti gli altri potessero sentirlo, e iniziava così la ricerca dei compagni di gioco.

Ricordo ancora la mia trepidazione quando, dal mio nascondiglio, riuscivo a scrutare chi era alla nostra ricerca e, appena il momento era più propizio, scattavo per andare a battere con la mano esclamando: “libera per me”!

Quando invece, si veniva scoperti, il cercatore di turno, si precipitava a battere nel muro esclamando “visto” !, seguito dal nome di chi veniva individuato.

L’ultimo giocatore a non essere individuato, aveva la possibilità di raggiungere il “muro” e scegliere se salvare solo se stesso o liberare tutti gli altri compagni esclamando in tal caso “libera per tutti”!

In questo modo, chi aveva effettuato la “conta” era nuovamente “sotto”.

Le ore passate a “iucari ‘o surciu” trascorrevano  velocemente senza quasi accorgercene e, solo al calare del sole, ci rendevamo conto che era l’ora di rientrare a casa.

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