Romanzi e film spesso ci trasmettono un’idea distorta del Medioevo.
Cavalieri in armatura e dame riccamente vestite fanno immaginare a molti una vita elegante, piena di buoni sentimenti, codici cavallereschi, castelli meravigliosi…
Così non ci si rende conto di quante comodità oggi banali erano allora sconosciute: non mancavano solo auto e cellulari ma anche forchette, occhiali e bagni.
In questo documentario animato diamo ampio spazio al racconto delle tecnologie medievali allo scopo di fornire una prospettiva storica della vita quotidiana. Molti studenti e non solo non hanno un’idea precisa di com’era vivere 800 anni fa.
Nei primo documentario animato di questa serie, “Gela Antica la New York del Mediterraneo”, abbiamo descritto la vita della città in epoca greca; nel secondo “Storie di fate e di giganti” abbiamo raccontato le leggende medioevali gelsi, siciliane e non solo, mostrando come le storie viaggiano di continente in continente; con questa terza opera disegnata proviamo a dare l’idea di com’era realmente la vita nel Medio Evo: un’epoca contraddittoria, per alcuni aspetti crudele e piena di ingiustizie dalle quali non si salvavano neppure le donne della nobiltà costrette a matrimoni decisi dai padri per ottenere vantaggi economici o politici. Nello stesso tempo, proprio nel Medio Evo, assistiamo alla diffusione della cultura e della scienza e a possibilità di riscatto prima sconosciute ottenute attraverso la lotta di donne e uomini del popolo.
E vediamo anche un’esplosione di creatività artistica con dipinti che raccontano di animali parlanti, lumache guerriere, gatti musicisti, diavoli tentatori, draghi e mostri incredibili che competono con quelli del moderno cinema di fantascienza.
In questo documentario animato realizzato da Jacopo Fo, con la collaborazione di Dario Scaramuzza e Federica Nardi, abbiamo sperimentato le possibilità innovative offerte dall’intelligenza artificiale nella manipolazione delle immagini, mischiando a queste rappresentazioni digitali dipinti d’epoca e disegni da noi realizzati, ottenendo così una varietà di stili che possono produrre un grande effetto orchestrale di musicalità visiva.